Nuova Riveduta:

Matteo 12:38

Il segno di Giona; la regina di Saba
=Lu 11:29-32 (Mt 16:1-4; 11:20-24; 23:32-38)(cfr. Gn 2:1; 2Cr 9:1-12)
Allora alcuni scribi e farisei presero a dirgli: «Maestro, noi vorremmo vederti fare un segno».

C.E.I.:

Matteo 12:38

Allora alcuni scribi e farisei lo interrogarono: «Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno». Ed egli rispose:

Nuova Diodati:

Matteo 12:38

Il segno di Giona
Allora alcuni scribi e farisei lo interrogarono, dicendo: «Maestro, noi vorremmo vedere da te qualche segno».

Riveduta 2020:

Matteo 12:38

Il segno di Giona. La regina del mezzogiorno
(Luca 11:29-32)
Allora alcuni degli scribi e dei farisei presero a dirgli: “Maestro, noi vorremmo vederti operare un segno”.

La Parola è Vita:

Matteo 12:38

Un giorno, dei capi Giudei, fra cui alcuni Farisei, si presentarono a Gesù per chiedergli di fare un miracolo per provare che egli era realmente il Messia.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Matteo 12:38

Gesù rifiuta di fare un miracolo
(Luca 11:29-32)
Allora alcuni degli scribi e dei Farisei presero a dirgli: Maestro, noi vorremmo vederti operare un segno.

Ricciotti:

Matteo 12:38

Il segno di Giona
Allora alcuni Scribi e Farisei presero la parola per dirgli: «Maestro, noi vorremmo vedere da te qualche segno».

Tintori:

Matteo 12:38

Il segno di Giona
Allora gli replicarono alcuni degli Scribi e dei Farisei: Maestro, desideriamo di vedere da te un segno.

Martini:

Matteo 12:38

Allora gli replicarono alcuni degli Scribi, e de' Farisei, dicendo: Maestro, desideriamo di vedere qualche tuo miracolo.

Diodati:

Matteo 12:38

ALLORA alcuni degli Scribi e Farisei gli fecero motto, dicendo: Maestro, noi vorremmo veder da te qualche segno.

Commentario abbreviato:

Matteo 12:38

Versetti 38-45

Sebbene Cristo sia sempre pronto ad ascoltare e ad esaudire i desideri e le preghiere dei santi, chi chiede male, chiede e non ottiene. I segni sono stati concessi a coloro che li desideravano per confermare la loro fede, come Abramo e Gedeone, ma negati a coloro che li chiedevano per giustificare la loro incredulità. La risurrezione di Cristo dai morti con la sua stessa forza, chiamata qui il segno del profeta Giona, fu la grande prova che Cristo era il Messia. Come Giona rimase tre giorni e tre notti nella balena e poi ne uscì vivo, così Cristo sarebbe rimasto così a lungo nella tomba e poi sarebbe risorto. I Niniviti avrebbero svergognato i Giudei per non essersi pentiti; la regina di Saba, per non aver creduto in Cristo. E noi non abbiamo queste preoccupazioni a ostacolarci, non veniamo a Cristo con queste incertezze. Questa parabola rappresenta il caso della chiesa e della nazione ebraica. È applicabile anche a tutti coloro che ascoltano la parola di Dio e sono in parte riformati, ma non veramente convertiti. Lo spirito immondo se ne va per un po', ma quando torna trova Cristo che non lo chiude fuori; il cuore è spazzato da una riforma esteriore, ma è guarnito dalla preparazione ad assecondare i suggerimenti del male, e l'uomo diventa un nemico più deciso della verità. Ogni cuore è residenza di spiriti immondi, tranne quelli che sono templi dello Spirito Santo, per fede in Cristo.

Riferimenti incrociati:

Matteo 12:38

Mat 16:1-4; Mar 8:11,12; Lu 11:16,29; Giov 2:18; 4:48; 1Co 1:22

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